“Vecchie periferie, nuovi luoghi. Figure e connessioni per la trasformazione della città esistente” è il titolo del libro dell’architetto Giacomo De Amicis, edito da Publicomm Srl. Una riflessione sulla costruzione della città contemporanea con particolare riferimento al tema delle periferie urbane.
L’autore racconta l’impatto del fenomeno urbano contemporaneo sulle periferie delle piccole e grandi città, che diventano luoghi sempre più frammentati e incoerenti dove sembra che nulla possa essere cambiato, guidato o programmato.
Il libro, indagando il ruolo del progetto urbano e di architettura a partire dalla città esistente e rivendicando la necessità di creare nuove connessioni con la città consolidata e chiari rapporti tra i frammenti urbani, cerca di mettere a fuoco gli strumenti operativi adeguati a tracciare nuovi luoghi. Percorso teorico/progettuale che, negli anni, ha visto impegnato l’architetto in numerosi studi e ricerche.
Una di queste è illustrata in chiusura del libro, dove si presenta un approfondimento di natura sperimentale-progettuale sulla zona della periferia sud di Milano, chiamata Ronda Sud, sulla quale si è concentrata l'attività professionale e accademica dell'Architetto De Amicis negli ultimissimi anni.
In questa ricerca, sviluppata all’interno dell’attività didattica nei corsi di progettazione tenuti dall'architetto presso la Facoltà di Ingegneria di Pavia (corso di laurea in Ingegneria Edile/Architettura), hanno trovato riscontro operativo le tesi del libro, originariamente sviluppate a livello esclusivamente teorico in sede di dottorato di ricerca presso il Politecnico di Milano.
“Pur nella diversità delle opinioni e delle sensibilità, ciò che appare ormai indiscutibile è che il nuovo fenomeno urbano, a partire dalle periferie delle grandi città, è sfuggito di mano e procede secondo inutili criteri di autoriproduzione – spiega l’Architetto Giacomo De Amicis - Sembra che nulla possa essere cambiato e nulla possa essere guidato o programmato. Il lavoro di ricerca si inserisce proprio in questo punto, cercando di costruire un quadro omogeneo di riferimenti operativi entro cui collocare il progetto di architettura nella città contemporanea”
Il libro propone diversi piani di lettura: componenti emotive e di suggestione si affiancano al consueto piano razionale e argomentativo.
“Vecchie periferie, nuovi luoghi. Figure e connessioni per la trasformazione della città esistente” è il titolo del libro dell’architetto Giacomo De Amicis, edito da Publicomm Srl. Una riflessione sulla costruzione della città contemporanea con particolare riferimento al tema delle periferie urbane.
L’autore racconta l’impatto del fenomeno urbano contemporaneo sulle periferie delle piccole e grandi città, che diventano luoghi sempre più frammentati e incoerenti dove sembra che nulla possa essere cambiato, guidato o programmato.
Il libro, indagando il ruolo del progetto urbano e di architettura a partire dalla città esistente e rivendicando la necessità di creare nuove connessioni con la città consolidata e chiari rapporti tra i frammenti urbani, cerca di mettere a fuoco gli strumenti operativi adeguati a tracciare nuovi luoghi. Percorso teorico/progettuale che, negli anni, ha visto impegnato l’architetto in numerosi studi e ricerche.
Una di queste è illustrata in chiusura del libro, dove si presenta un approfondimento di natura sperimentale-progettuale sulla zona della periferia sud di Milano, chiamata Ronda Sud, sulla quale si è concentrata l'attività professionale e accademica dell'Architetto De Amicis negli ultimissimi anni.
In questa ricerca, sviluppata all’interno dell’attività didattica nei corsi di progettazione tenuti dall'architetto presso la Facoltà di Ingegneria di Pavia (corso di laurea in Ingegneria Edile/Architettura), hanno trovato riscontro operativo le tesi del libro, originariamente sviluppate a livello esclusivamente teorico in sede di dottorato di ricerca presso il Politecnico di Milano.
“Pur nella diversità delle opinioni e delle sensibilità, ciò che appare ormai indiscutibile è che il nuovo fenomeno urbano, a partire dalle periferie delle grandi città, è sfuggito di mano e procede secondo inutili criteri di autoriproduzione – spiega l’Architetto Giacomo De Amicis - Sembra che nulla possa essere cambiato e nulla possa essere guidato o programmato. Il lavoro di ricerca si inserisce proprio in questo punto, cercando di costruire un quadro omogeneo di riferimenti operativi entro cui collocare il progetto di architettura nella città contemporanea”
Il libro propone diversi piani di lettura: componenti emotive e di suggestione si affiancano al consueto piano razionale e argomentativo.
“Vecchie periferie, nuovi luoghi. Figure e connessioni per la trasformazione della città esistente” è il titolo del libro dell’architetto Giacomo De Amicis, edito da Publicomm Srl. Una riflessione sulla costruzione della città contemporanea con particolare riferimento al tema delle periferie urbane.
L’autore racconta l’impatto del fenomeno urbano contemporaneo sulle periferie delle piccole e grandi città, che diventano luoghi sempre più frammentati e incoerenti dove sembra che nulla possa essere cambiato, guidato o programmato.
Il libro, indagando il ruolo del progetto urbano e di architettura a partire dalla città esistente e rivendicando la necessità di creare nuove connessioni con la città consolidata e chiari rapporti tra i frammenti urbani, cerca di mettere a fuoco gli strumenti operativi adeguati a tracciare nuovi luoghi. Percorso teorico/progettuale che, negli anni, ha visto impegnato l’architetto in numerosi studi e ricerche.
Una di queste è illustrata in chiusura del libro, dove si presenta un approfondimento di natura sperimentale-progettuale sulla zona della periferia sud di Milano, chiamata Ronda Sud, sulla quale si è concentrata l'attività professionale e accademica dell'Architetto De Amicis negli ultimissimi anni.
In questa ricerca, sviluppata all’interno dell’attività didattica nei corsi di progettazione tenuti dall'architetto presso la Facoltà di Ingegneria di Pavia (corso di laurea in Ingegneria Edile/Architettura), hanno trovato riscontro operativo le tesi del libro, originariamente sviluppate a livello esclusivamente teorico in sede di dottorato di ricerca presso il Politecnico di Milano.
“Pur nella diversità delle opinioni e delle sensibilità, ciò che appare ormai indiscutibile è che il nuovo fenomeno urbano, a partire dalle periferie delle grandi città, è sfuggito di mano e procede secondo inutili criteri di autoriproduzione – spiega l’Architetto Giacomo De Amicis - Sembra che nulla possa essere cambiato e nulla possa essere guidato o programmato. Il lavoro di ricerca si inserisce proprio in questo punto, cercando di costruire un quadro omogeneo di riferimenti operativi entro cui collocare il progetto di architettura nella città contemporanea”
Il libro propone diversi piani di lettura: componenti emotive e di suggestione si affiancano al consueto piano razionale e argomentativo.
“Vecchie periferie, nuovi luoghi. Figure e connessioni per la trasformazione della città esistente” è il titolo del libro dell’architetto Giacomo De Amicis, edito da Publicomm Srl. Una riflessione sulla costruzione della città contemporanea con particolare riferimento al tema delle periferie urbane.
L’autore racconta l’impatto del fenomeno urbano contemporaneo sulle periferie delle piccole e grandi città, che diventano luoghi sempre più frammentati e incoerenti dove sembra che nulla possa essere cambiato, guidato o programmato.
Il libro, indagando il ruolo del progetto urbano e di architettura a partire dalla città esistente e rivendicando la necessità di creare nuove connessioni con la città consolidata e chiari rapporti tra i frammenti urbani, cerca di mettere a fuoco gli strumenti operativi adeguati a tracciare nuovi luoghi. Percorso teorico/progettuale che, negli anni, ha visto impegnato l’architetto in numerosi studi e ricerche.
Una di queste è illustrata in chiusura del libro, dove si presenta un approfondimento di natura sperimentale-progettuale sulla zona della periferia sud di Milano, chiamata Ronda Sud, sulla quale si è concentrata l'attività professionale e accademica dell'Architetto De Amicis negli ultimissimi anni.
In questa ricerca, sviluppata all’interno dell’attività didattica nei corsi di progettazione tenuti dall'architetto presso la Facoltà di Ingegneria di Pavia (corso di laurea in Ingegneria Edile/Architettura), hanno trovato riscontro operativo le tesi del libro, originariamente sviluppate a livello esclusivamente teorico in sede di dottorato di ricerca presso il Politecnico di Milano.
“Pur nella diversità delle opinioni e delle sensibilità, ciò che appare ormai indiscutibile è che il nuovo fenomeno urbano, a partire dalle periferie delle grandi città, è sfuggito di mano e procede secondo inutili criteri di autoriproduzione – spiega l’Architetto Giacomo De Amicis - Sembra che nulla possa essere cambiato e nulla possa essere guidato o programmato. Il lavoro di ricerca si inserisce proprio in questo punto, cercando di costruire un quadro omogeneo di riferimenti operativi entro cui collocare il progetto di architettura nella città contemporanea”
Il libro propone diversi piani di lettura: componenti emotive e di suggestione si affiancano al consueto piano razionale e argomentativo.
“Vecchie periferie, nuovi luoghi. Figure e connessioni per la trasformazione della città esistente” è il titolo del libro dell’architetto Giacomo De Amicis, edito da Publicomm Srl. Una riflessione sulla costruzione della città contemporanea con particolare riferimento al tema delle periferie urbane.
L’autore racconta l’impatto del fenomeno urbano contemporaneo sulle periferie delle piccole e grandi città, che diventano luoghi sempre più frammentati e incoerenti dove sembra che nulla possa essere cambiato, guidato o programmato.
Il libro, indagando il ruolo del progetto urbano e di architettura a partire dalla città esistente e rivendicando la necessità di creare nuove connessioni con la città consolidata e chiari rapporti tra i frammenti urbani, cerca di mettere a fuoco gli strumenti operativi adeguati a tracciare nuovi luoghi. Percorso teorico/progettuale che, negli anni, ha visto impegnato l’architetto in numerosi studi e ricerche.
Una di queste è illustrata in chiusura del libro, dove si presenta un approfondimento di natura sperimentale-progettuale sulla zona della periferia sud di Milano, chiamata Ronda Sud, sulla quale si è concentrata l'attività professionale e accademica dell'Architetto De Amicis negli ultimissimi anni.
In questa ricerca, sviluppata all’interno dell’attività didattica nei corsi di progettazione tenuti dall'architetto presso la Facoltà di Ingegneria di Pavia (corso di laurea in Ingegneria Edile/Architettura), hanno trovato riscontro operativo le tesi del libro, originariamente sviluppate a livello esclusivamente teorico in sede di dottorato di ricerca presso il Politecnico di Milano.
“Pur nella diversità delle opinioni e delle sensibilità, ciò che appare ormai indiscutibile è che il nuovo fenomeno urbano, a partire dalle periferie delle grandi città, è sfuggito di mano e procede secondo inutili criteri di autoriproduzione – spiega l’Architetto Giacomo De Amicis - Sembra che nulla possa essere cambiato e nulla possa essere guidato o programmato. Il lavoro di ricerca si inserisce proprio in questo punto, cercando di costruire un quadro omogeneo di riferimenti operativi entro cui collocare il progetto di architettura nella città contemporanea”
Il libro propone diversi piani di lettura: componenti emotive e di suggestione si affiancano al consueto piano razionale e argomentativo.
“Vecchie periferie, nuovi luoghi. Figure e connessioni per la trasformazione della città esistente” è il titolo del libro dell’architetto Giacomo De Amicis, edito da Publicomm Srl. Una riflessione sulla costruzione della città contemporanea con particolare riferimento al tema delle periferie urbane.
L’autore racconta l’impatto del fenomeno urbano contemporaneo sulle periferie delle piccole e grandi città, che diventano luoghi sempre più frammentati e incoerenti dove sembra che nulla possa essere cambiato, guidato o programmato.
Il libro, indagando il ruolo del progetto urbano e di architettura a partire dalla città esistente e rivendicando la necessità di creare nuove connessioni con la città consolidata e chiari rapporti tra i frammenti urbani, cerca di mettere a fuoco gli strumenti operativi adeguati a tracciare nuovi luoghi. Percorso teorico/progettuale che, negli anni, ha visto impegnato l’architetto in numerosi studi e ricerche.
Una di queste è illustrata in chiusura del libro, dove si presenta un approfondimento di natura sperimentale-progettuale sulla zona della periferia sud di Milano, chiamata Ronda Sud, sulla quale si è concentrata l'attività professionale e accademica dell'Architetto De Amicis negli ultimissimi anni.
In questa ricerca, sviluppata all’interno dell’attività didattica nei corsi di progettazione tenuti dall'architetto presso la Facoltà di Ingegneria di Pavia (corso di laurea in Ingegneria Edile/Architettura), hanno trovato riscontro operativo le tesi del libro, originariamente sviluppate a livello esclusivamente teorico in sede di dottorato di ricerca presso il Politecnico di Milano.
“Pur nella diversità delle opinioni e delle sensibilità, ciò che appare ormai indiscutibile è che il nuovo fenomeno urbano, a partire dalle periferie delle grandi città, è sfuggito di mano e procede secondo inutili criteri di autoriproduzione – spiega l’Architetto Giacomo De Amicis - Sembra che nulla possa essere cambiato e nulla possa essere guidato o programmato. Il lavoro di ricerca si inserisce proprio in questo punto, cercando di costruire un quadro omogeneo di riferimenti operativi entro cui collocare il progetto di architettura nella città contemporanea”
Il libro propone diversi piani di lettura: componenti emotive e di suggestione si affiancano al consueto piano razionale e argomentativo.
“Vecchie periferie, nuovi luoghi. Figure e connessioni per la trasformazione della città esistente” è il titolo del libro dell’architetto Giacomo De Amicis, edito da Publicomm Srl. Una riflessione sulla costruzione della città contemporanea con particolare riferimento al tema delle periferie urbane.
L’autore racconta l’impatto del fenomeno urbano contemporaneo sulle periferie delle piccole e grandi città, che diventano luoghi sempre più frammentati e incoerenti dove sembra che nulla possa essere cambiato, guidato o programmato.
Il libro, indagando il ruolo del progetto urbano e di architettura a partire dalla città esistente e rivendicando la necessità di creare nuove connessioni con la città consolidata e chiari rapporti tra i frammenti urbani, cerca di mettere a fuoco gli strumenti operativi adeguati a tracciare nuovi luoghi. Percorso teorico/progettuale che, negli anni, ha visto impegnato l’architetto in numerosi studi e ricerche.
Una di queste è illustrata in chiusura del libro, dove si presenta un approfondimento di natura sperimentale-progettuale sulla zona della periferia sud di Milano, chiamata Ronda Sud, sulla quale si è concentrata l'attività professionale e accademica dell'Architetto De Amicis negli ultimissimi anni.
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“Pur nella diversità delle opinioni e delle sensibilità, ciò che appare ormai indiscutibile è che il nuovo fenomeno urbano, a partire dalle periferie delle grandi città, è sfuggito di mano e procede secondo inutili criteri di autoriproduzione – spiega l’Architetto Giacomo De Amicis - Sembra che nulla possa essere cambiato e nulla possa essere guidato o programmato. Il lavoro di ricerca si inserisce proprio in questo punto, cercando di costruire un quadro omogeneo di riferimenti operativi entro cui collocare il progetto di architettura nella città contemporanea”
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“Vecchie periferie, nuovi luoghi. Figure e connessioni per la trasformazione della città esistente” è il titolo del libro dell’architetto Giacomo De Amicis, edito da Publicomm Srl. Una riflessione sulla costruzione della città contemporanea con particolare riferimento al tema delle periferie urbane.
L’autore racconta l’impatto del fenomeno urbano contemporaneo sulle periferie delle piccole e grandi città, che diventano luoghi sempre più frammentati e incoerenti dove sembra che nulla possa essere cambiato, guidato o programmato.
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Una di queste è illustrata in chiusura del libro, dove si presenta un approfondimento di natura sperimentale-progettuale sulla zona della periferia sud di Milano, chiamata Ronda Sud, sulla quale si è concentrata l'attività professionale e accademica dell'Architetto De Amicis negli ultimissimi anni.
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“Pur nella diversità delle opinioni e delle sensibilità, ciò che appare ormai indiscutibile è che il nuovo fenomeno urbano, a partire dalle periferie delle grandi città, è sfuggito di mano e procede secondo inutili criteri di autoriproduzione – spiega l’Architetto Giacomo De Amicis - Sembra che nulla possa essere cambiato e nulla possa essere guidato o programmato. Il lavoro di ricerca si inserisce proprio in questo punto, cercando di costruire un quadro omogeneo di riferimenti operativi entro cui collocare il progetto di architettura nella città contemporanea”
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“Vecchie periferie, nuovi luoghi. Figure e connessioni per la trasformazione della città esistente” è il titolo del libro dell’architetto Giacomo De Amicis, edito da Publicomm Srl. Una riflessione sulla costruzione della città contemporanea con particolare riferimento al tema delle periferie urbane.
L’autore racconta l’impatto del fenomeno urbano contemporaneo sulle periferie delle piccole e grandi città, che diventano luoghi sempre più frammentati e incoerenti dove sembra che nulla possa essere cambiato, guidato o programmato.
Il libro, indagando il ruolo del progetto urbano e di architettura a partire dalla città esistente e rivendicando la necessità di creare nuove connessioni con la città consolidata e chiari rapporti tra i frammenti urbani, cerca di mettere a fuoco gli strumenti operativi adeguati a tracciare nuovi luoghi. Percorso teorico/progettuale che, negli anni, ha visto impegnato l’architetto in numerosi studi e ricerche.
Una di queste è illustrata in chiusura del libro, dove si presenta un approfondimento di natura sperimentale-progettuale sulla zona della periferia sud di Milano, chiamata Ronda Sud, sulla quale si è concentrata l'attività professionale e accademica dell'Architetto De Amicis negli ultimissimi anni.
In questa ricerca, sviluppata all’interno dell’attività didattica nei corsi di progettazione tenuti dall'architetto presso la Facoltà di Ingegneria di Pavia (corso di laurea in Ingegneria Edile/Architettura), hanno trovato riscontro operativo le tesi del libro, originariamente sviluppate a livello esclusivamente teorico in sede di dottorato di ricerca presso il Politecnico di Milano.
“Pur nella diversità delle opinioni e delle sensibilità, ciò che appare ormai indiscutibile è che il nuovo fenomeno urbano, a partire dalle periferie delle grandi città, è sfuggito di mano e procede secondo inutili criteri di autoriproduzione – spiega l’Architetto Giacomo De Amicis - Sembra che nulla possa essere cambiato e nulla possa essere guidato o programmato. Il lavoro di ricerca si inserisce proprio in questo punto, cercando di costruire un quadro omogeneo di riferimenti operativi entro cui collocare il progetto di architettura nella città contemporanea”
Il libro propone diversi piani di lettura: componenti emotive e di suggestione si affiancano al consueto piano razionale e argomentativo.