Crediti fotografici Alberto Strada
Crediti fotografici Alberto Strada
Crediti fotografici Alberto Strada
Crediti fotografici Alberto Strada
Crediti fotografici Alberto Strada
Crediti fotografici Alberto Strada
Crediti fotografici Alberto Strada
Crediti fotografici Alberto Strada
Crediti fotografici Alberto Strada
Appartamento Borghese
Microcosmi di edilizia popolare del centro storico milanese, le cosiddette case di ringhiera sono da tempo interessate da riconversioni radicali sia a livello dell’intero fabbricato sia dei piccoli appartamenti che le compongono.
La ristrutturazione di una tipica unità abitativa di circa 50 mq, che invece non aveva subito nel corso degli anni particolari rimaneggiamenti interni e conservava dunque l’impianto originario, ha stimolato una riflessione generale sull’articolazione di spazi minimi in un involucro consolidato.
Allo scopo di mantenere la ricchezza identitaria del contenitore, la configurazione planimetrica è stata mantenuta nella sua vocazione tipologica: gli ambienti di servizio, ingresso e cucina, attraverso il ballatoio, si rivolgono alla vita comune della corte, mentre gli spazi personali e di rappresentanza dialogano con la città e le antiche rovine romane su cui si affacciano.
Questo doppio registro è accentuato dalla tessitura della pavimentazione in marmo striato olimpico e rovere naturale: la matrice geometrica mantiene in connessione le due anime della casa, mentre la scala inusuale della posa dilata gli spazi. Le soglie in ferro calamina tra gli ambienti, infine, accompagnano le strutture portanti preesistenti e riquadrano i pavimenti, enfatizzando così la concatenazione degli ambienti.
Per rievocare ulteriormente la memoria storica della preesistenza, sono state riportate alla luce dove possibile le travi a soffitto, restaurate attraverso una semplice sabbiatura, e sono stati ricollocati in posizioni diverse le porte e gli stipiti originali.
Gli arredi su misura, pur configurandosi essi stessi come piccole architetture autonome, instaurano un dialogo esplicito con l’architettura dell’involucro: così la madia in ottone e legno cannettato incorpora i gradini di collegamento con la scala sovrastante in ferro calamina e bracci in ottone satinato, l’armadio in camera da letto rispecchia attraverso un’apertura in vetro cannettato la finestra sul lato opposto, la cucina in acciaio e legno di rovere, articolandosi su particolari modanature a disegno, diventa un fuoco percettivo dall’ingresso, e infine gli apparecchi illuminanti a sospensione, tutti con forte valore ornamentale, entrano in risonanza con gli altri oggetti presenti.
È in questa articolazione polifonica degli elementi e nell’equilibrio tra manufatto artigianale e architettonico che risiede lo spirito dell’intervento progettuale.
Luogo Milano
Committente privato
Durata 2019 - 2020
Superficie costruita 60 mq
Appartamento Borghese
Microcosmi di edilizia popolare del centro storico milanese, le cosiddette case di ringhiera sono da tempo interessate da riconversioni radicali sia a livello dell’intero fabbricato sia dei piccoli appartamenti che le compongono.
La ristrutturazione di una tipica unità abitativa di circa 50 mq, che invece non aveva subito nel corso degli anni particolari rimaneggiamenti interni e conservava dunque l’impianto originario, ha stimolato una riflessione generale sull’articolazione di spazi minimi in un involucro consolidato.
Allo scopo di mantenere la ricchezza identitaria del contenitore, la configurazione planimetrica è stata mantenuta nella sua vocazione tipologica: gli ambienti di servizio, ingresso e cucina, attraverso il ballatoio, si rivolgono alla vita comune della corte, mentre gli spazi personali e di rappresentanza dialogano con la città e le antiche rovine romane su cui si affacciano.
Questo doppio registro è accentuato dalla tessitura della pavimentazione in marmo striato olimpico e rovere naturale: la matrice geometrica mantiene in connessione le due anime della casa, mentre la scala inusuale della posa dilata gli spazi. Le soglie in ferro calamina tra gli ambienti, infine, accompagnano le strutture portanti preesistenti e riquadrano i pavimenti, enfatizzando così la concatenazione degli ambienti.
Per rievocare ulteriormente la memoria storica della preesistenza, sono state riportate alla luce dove possibile le travi a soffitto, restaurate attraverso una semplice sabbiatura, e sono stati ricollocati in posizioni diverse le porte e gli stipiti originali.
Gli arredi su misura, pur configurandosi essi stessi come piccole architetture autonome, instaurano un dialogo esplicito con l’architettura dell’involucro: così la madia in ottone e legno cannettato incorpora i gradini di collegamento con la scala sovrastante in ferro calamina e bracci in ottone satinato, l’armadio in camera da letto rispecchia attraverso un’apertura in vetro cannettato la finestra sul lato opposto, la cucina in acciaio e legno di rovere, articolandosi su particolari modanature a disegno, diventa un fuoco percettivo dall’ingresso, e infine gli apparecchi illuminanti a sospensione, tutti con forte valore ornamentale, entrano in risonanza con gli altri oggetti presenti.
È in questa articolazione polifonica degli elementi e nell’equilibrio tra manufatto artigianale e architettonico che risiede lo spirito dell’intervento progettuale.
Luogo Milano
Committente privato
Durata 2019 - 2020
Superficie costruita 60 mq
Appartamento Borghese
Microcosmi di edilizia popolare del centro storico milanese, le cosiddette case di ringhiera sono da tempo interessate da riconversioni radicali sia a livello dell’intero fabbricato sia dei piccoli appartamenti che le compongono.
La ristrutturazione di una tipica unità abitativa di circa 50 mq, che invece non aveva subito nel corso degli anni particolari rimaneggiamenti interni e conservava dunque l’impianto originario, ha stimolato una riflessione generale sull’articolazione di spazi minimi in un involucro consolidato.
Allo scopo di mantenere la ricchezza identitaria del contenitore, la configurazione planimetrica è stata mantenuta nella sua vocazione tipologica: gli ambienti di servizio, ingresso e cucina, attraverso il ballatoio, si rivolgono alla vita comune della corte, mentre gli spazi personali e di rappresentanza dialogano con la città e le antiche rovine romane su cui si affacciano.
Questo doppio registro è accentuato dalla tessitura della pavimentazione in marmo striato olimpico e rovere naturale: la matrice geometrica mantiene in connessione le due anime della casa, mentre la scala inusuale della posa dilata gli spazi. Le soglie in ferro calamina tra gli ambienti, infine, accompagnano le strutture portanti preesistenti e riquadrano i pavimenti, enfatizzando così la concatenazione degli ambienti.
Per rievocare ulteriormente la memoria storica della preesistenza, sono state riportate alla luce dove possibile le travi a soffitto, restaurate attraverso una semplice sabbiatura, e sono stati ricollocati in posizioni diverse le porte e gli stipiti originali.
Gli arredi su misura, pur configurandosi essi stessi come piccole architetture autonome, instaurano un dialogo esplicito con l’architettura dell’involucro: così la madia in ottone e legno cannettato incorpora i gradini di collegamento con la scala sovrastante in ferro calamina e bracci in ottone satinato, l’armadio in camera da letto rispecchia attraverso un’apertura in vetro cannettato la finestra sul lato opposto, la cucina in acciaio e legno di rovere, articolandosi su particolari modanature a disegno, diventa un fuoco percettivo dall’ingresso, e infine gli apparecchi illuminanti a sospensione, tutti con forte valore ornamentale, entrano in risonanza con gli altri oggetti presenti.
È in questa articolazione polifonica degli elementi e nell’equilibrio tra manufatto artigianale e architettonico che risiede lo spirito dell’intervento progettuale.
Luogo Milano
Committente privato
Durata 2019 - 2020
Superficie costruita 60 mq
Galleria domestica
Galleria domestica
Galleria domestica
Appartamento in bianco
L’appartamento dalla forma allungata con una quadrupla esposizione è frutto del frazionamento di un alloggio più grande.
Il primo passo è consistito nella demolizione di tutte le pareti interne nell’ottica di una ricomposizione libera resa possibile dall’assenza di una struttura portante intermedia.
Nella rilettura dell'organizzazione interna si è individuato un grande ambiente centrale che contenesse soggiorno e cucina e che fungesse da snodo, raccogliendo le distribuzioni agli altri ambienti. L' intenzione è stata quella di prediligere uno spazio ampio e aperto per la zona giorno che sfruttasse la luminosità della tripla esposizione condensando il maggior numero di finestre possibile in uno stesso ambiente.
Nell’ottica di una ricomposizione delle geometrie libere della pianta si è utilizzato un pavimento in seminato alla veneziana sui toni del bianco che, privo di un disegno suo proprio, fa un tutt’uno con le pareti bianche verticali e incornicia un tappeto di parquet in rovere per lo spazio principale.
Anche per bagni e cucina sono stati scelti materiali pregiati quali marmo, ottone e legno lavorati con texturizzazioni dal disegno contemporaneo.
L’arredo fisso è stato realizzato a disegno e assolve a tutte le esigenze della famiglia tanto che l’arredo mobile è composto da pochi e selezionati elementi.
Luogo Milano
Committente privato
Durata 2019 - 2020
Superficie costruita 130 mq
Appartamento in bianco
L’appartamento dalla forma allungata con una quadrupla esposizione è frutto del frazionamento di un alloggio più grande.
Il primo passo è consistito nella demolizione di tutte le pareti interne nell’ottica di una ricomposizione libera resa possibile dall’assenza di una struttura portante intermedia.
Nella rilettura dell'organizzazione interna si è individuato un grande ambiente centrale che contenesse soggiorno e cucina e che fungesse da snodo, raccogliendo le distribuzioni agli altri ambienti. L' intenzione è stata quella di prediligere uno spazio ampio e aperto per la zona giorno che sfruttasse la luminosità della tripla esposizione condensando il maggior numero di finestre possibile in uno stesso ambiente.
Nell’ottica di una ricomposizione delle geometrie libere della pianta si è utilizzato un pavimento in seminato alla veneziana sui toni del bianco che, privo di un disegno suo proprio, fa un tutt’uno con le pareti bianche verticali e incornicia un tappeto di parquet in rovere per lo spazio principale.
Anche per bagni e cucina sono stati scelti materiali pregiati quali marmo, ottone e legno lavorati con texturizzazioni dal disegno contemporaneo.
L’arredo fisso è stato realizzato a disegno e assolve a tutte le esigenze della famiglia tanto che l’arredo mobile è composto da pochi e selezionati elementi.
Luogo Milano
Committente privato
Durata 2019 - 2020
Superficie costruita 130 mq
Appartamento in bianco
L’appartamento dalla forma allungata con una quadrupla esposizione è frutto del frazionamento di un alloggio più grande.
Il primo passo è consistito nella demolizione di tutte le pareti interne nell’ottica di una ricomposizione libera resa possibile dall’assenza di una struttura portante intermedia.
Nella rilettura dell'organizzazione interna si è individuato un grande ambiente centrale che contenesse soggiorno e cucina e che fungesse da snodo, raccogliendo le distribuzioni agli altri ambienti. L' intenzione è stata quella di prediligere uno spazio ampio e aperto per la zona giorno che sfruttasse la luminosità della tripla esposizione condensando il maggior numero di finestre possibile in uno stesso ambiente.
Nell’ottica di una ricomposizione delle geometrie libere della pianta si è utilizzato un pavimento in seminato alla veneziana sui toni del bianco che, privo di un disegno suo proprio, fa un tutt’uno con le pareti bianche verticali e incornicia un tappeto di parquet in rovere per lo spazio principale.
Anche per bagni e cucina sono stati scelti materiali pregiati quali marmo, ottone e legno lavorati con texturizzazioni dal disegno contemporaneo.
L’arredo fisso è stato realizzato a disegno e assolve a tutte le esigenze della famiglia tanto che l’arredo mobile è composto da pochi e selezionati elementi.
Luogo Milano
Committente privato
Durata 2019 - 2020
Superficie costruita 130 mq
Appartamento sul fiume
A partire dalla rilettura dell'organizzazione interna - a locali concatenati - tipica delle residenze nobiliari torinesi, sono stati individuati tre fulcri (il guardaroba, la cucina e l'ingresso) di distribuzione che regolano il flusso dei percorsi interni abolendo completamente il ricorso a corridoi o disimpegni.
Tali spazi, invece di essere piccoli, ancillari e/o accessori per altri ambienti, diventano i luoghi con la più alta densità di contenuto architettonico e funzionale. A corredo di essi si affiancano le camere padronali e di servizio posizionate lungo i bordi, e il soggiorno con affaccio spettacolare sul fiume in cui le pareti dorate sembrano prendere vita, illuminate dall’abbondante luce naturale. Nelle ore serali il lampadario Macchina della luce di Catellani & Smith amplia la percezione dell’ambiente.
Pochi materiali pregiati, quali marmo e parquet di rovere termotrattato, ma utilizzati in modo estensivo consentono di alzare lo standard di riferimento riducendo il numero degli interventi particolari, così da non offuscare la preziosità di alcuni elementi preesistenti.
Luogo Torino
Committente privato
Durata 2011 - 2012
Superficie costruita 250 mq
Appartamento sul fiume
A partire dalla rilettura dell'organizzazione interna - a locali concatenati - tipica delle residenze nobiliari torinesi, sono stati individuati tre fulcri (il guardaroba, la cucina e l'ingresso) di distribuzione che regolano il flusso dei percorsi interni abolendo completamente il ricorso a corridoi o disimpegni.
Tali spazi, invece di essere piccoli, ancillari e/o accessori per altri ambienti, diventano i luoghi con la più alta densità di contenuto architettonico e funzionale. A corredo di essi si affiancano le camere padronali e di servizio posizionate lungo i bordi, e il soggiorno con affaccio spettacolare sul fiume in cui le pareti dorate sembrano prendere vita, illuminate dall’abbondante luce naturale. Nelle ore serali il lampadario Macchina della luce di Catellani & Smith amplia la percezione dell’ambiente.
Pochi materiali pregiati, quali marmo e parquet di rovere termotrattato, ma utilizzati in modo estensivo consentono di alzare lo standard di riferimento riducendo il numero degli interventi particolari, così da non offuscare la preziosità di alcuni elementi preesistenti.
Luogo Torino
Committente privato
Durata 2011 - 2012
Superficie costruita 250 mq
Appartamento sul fiume
A partire dalla rilettura dell'organizzazione interna - a locali concatenati - tipica delle residenze nobiliari torinesi, sono stati individuati tre fulcri (il guardaroba, la cucina e l'ingresso) di distribuzione che regolano il flusso dei percorsi interni abolendo completamente il ricorso a corridoi o disimpegni.
Tali spazi, invece di essere piccoli, ancillari e/o accessori per altri ambienti, diventano i luoghi con la più alta densità di contenuto architettonico e funzionale. A corredo di essi si affiancano le camere padronali e di servizio posizionate lungo i bordi, e il soggiorno con affaccio spettacolare sul fiume in cui le pareti dorate sembrano prendere vita, illuminate dall’abbondante luce naturale. Nelle ore serali il lampadario Macchina della luce di Catellani & Smith amplia la percezione dell’ambiente.
Pochi materiali pregiati, quali marmo e parquet di rovere termotrattato, ma utilizzati in modo estensivo consentono di alzare lo standard di riferimento riducendo il numero degli interventi particolari, così da non offuscare la preziosità di alcuni elementi preesistenti.
Luogo Torino
Committente privato
Durata 2011 - 2012
Superficie costruita 250 mq
Appartamento Broletto
Appartamento Broletto
Appartamento Broletto
Luogo
Milano
Committente
privato
Superficie
250 mq
Lavori
2021-2022
Luogo
Milano
Committente
privato
Superficie
250 mq
Lavori
2021-2022
Luogo
Milano
Committente
privato
Superficie
250 mq
Lavori
2021-2022