L’edificio oggetto di intervento risale agli anni ’20 del Novecento e abbina al modello della palazzina borghese stilemi neoromanici e neorinascimentali che gli conferiscono un carattere eclettico particolare.
La finalità dell’intervento era quella di poter sfruttare al meglio la superficie lorda disponibile in altezza andando a realizzare un nuovo piano attico (oltre il recupero del sottotetto).
A livello architettonico il progetto ha voluto mantenere i caratteri e i rapporti compositivi dell’architettura preesistente e pertanto il lavoro principale ha riguardato i nuovi volumi, che non dovevano stravolgere l’ unitarietà e il carattere dell’edificio esistente, e i materiali, che dovevano reinterpretare il tema del cotto decorativo, elemento distintivo delle facciate.
L’ampliamento in copertura invece si configura come una piccola architettura contemporanea costruita a livello del terrazzo prevalentemente vetrata e circondata da una struttura aggettante piana rivestita con elementi prefabbricati in cotto, che ha la duplice funzione di protezione dei fronti trasparenti e di frangisole.
I materiali e i colori che caratterizzano le soluzioni architettoniche descritte fanno diretto riferimento al contesto e all’edificio preesistente. Infatti, laddove l’intervento è conservativo, si ripropongono serramenti in legno, grate in ferro battuto, manto di copertura in coppi ed elementi decorativi in cotto. Anche quando l’architettura dell’annessione si discosta dagli stilemi formali del passato, le scelte materiche seguono gli stessi principi, adeguandosi alla morfologia contemporanea e valorizzando il confronto estetico diretto con colori e tessiture esistenti. Così il rivestimento in elementi in cotto del piano aggettante riprende e rielabora gli stilemi architettonici delle facciate, tipici della tradizione lombarda del periodo.
L’edificio oggetto di intervento risale agli anni ’20 del Novecento e abbina al modello della palazzina borghese stilemi neoromanici e neorinascimentali che gli conferiscono un carattere eclettico particolare.
La finalità dell’intervento era quella di poter sfruttare al meglio la superficie lorda disponibile in altezza andando a realizzare un nuovo piano attico (oltre il recupero del sottotetto).
A livello architettonico il progetto ha voluto mantenere i caratteri e i rapporti compositivi dell’architettura preesistente e pertanto il lavoro principale ha riguardato i nuovi volumi, che non dovevano stravolgere l’ unitarietà e il carattere dell’edificio esistente, e i materiali, che dovevano reinterpretare il tema del cotto decorativo, elemento distintivo delle facciate.
L’ampliamento in copertura invece si configura come una piccola architettura contemporanea costruita a livello del terrazzo prevalentemente vetrata e circondata da una struttura aggettante piana rivestita con elementi prefabbricati in cotto, che ha la duplice funzione di protezione dei fronti trasparenti e di frangisole.
I materiali e i colori che caratterizzano le soluzioni architettoniche descritte fanno diretto riferimento al contesto e all’edificio preesistente. Infatti, laddove l’intervento è conservativo, si ripropongono serramenti in legno, grate in ferro battuto, manto di copertura in coppi ed elementi decorativi in cotto. Anche quando l’architettura dell’annessione si discosta dagli stilemi formali del passato, le scelte materiche seguono gli stessi principi, adeguandosi alla morfologia contemporanea e valorizzando il confronto estetico diretto con colori e tessiture esistenti. Così il rivestimento in elementi in cotto del piano aggettante riprende e rielabora gli stilemi architettonici delle facciate, tipici della tradizione lombarda del periodo.
L’edificio oggetto di intervento risale agli anni ’20 del Novecento e abbina al modello della palazzina borghese stilemi neoromanici e neorinascimentali che gli conferiscono un carattere eclettico particolare.
La finalità dell’intervento era quella di poter sfruttare al meglio la superficie lorda disponibile in altezza andando a realizzare un nuovo piano attico (oltre il recupero del sottotetto).
A livello architettonico il progetto ha voluto mantenere i caratteri e i rapporti compositivi dell’architettura preesistente e pertanto il lavoro principale ha riguardato i nuovi volumi, che non dovevano stravolgere l’ unitarietà e il carattere dell’edificio esistente, e i materiali, che dovevano reinterpretare il tema del cotto decorativo, elemento distintivo delle facciate.
L’ampliamento in copertura invece si configura come una piccola architettura contemporanea costruita a livello del terrazzo prevalentemente vetrata e circondata da una struttura aggettante piana rivestita con elementi prefabbricati in cotto, che ha la duplice funzione di protezione dei fronti trasparenti e di frangisole.
I materiali e i colori che caratterizzano le soluzioni architettoniche descritte fanno diretto riferimento al contesto e all’edificio preesistente. Infatti, laddove l’intervento è conservativo, si ripropongono serramenti in legno, grate in ferro battuto, manto di copertura in coppi ed elementi decorativi in cotto. Anche quando l’architettura dell’annessione si discosta dagli stilemi formali del passato, le scelte materiche seguono gli stessi principi, adeguandosi alla morfologia contemporanea e valorizzando il confronto estetico diretto con colori e tessiture esistenti. Così il rivestimento in elementi in cotto del piano aggettante riprende e rielabora gli stilemi architettonici delle facciate, tipici della tradizione lombarda del periodo.
L’edificio oggetto di intervento risale agli anni ’20 del Novecento e abbina al modello della palazzina borghese stilemi neoromanici e neorinascimentali che gli conferiscono un carattere eclettico particolare.
La finalità dell’intervento era quella di poter sfruttare al meglio la superficie lorda disponibile in altezza andando a realizzare un nuovo piano attico (oltre il recupero del sottotetto).
A livello architettonico il progetto ha voluto mantenere i caratteri e i rapporti compositivi dell’architettura preesistente e pertanto il lavoro principale ha riguardato i nuovi volumi, che non dovevano stravolgere l’ unitarietà e il carattere dell’edificio esistente, e i materiali, che dovevano reinterpretare il tema del cotto decorativo, elemento distintivo delle facciate.
L’ampliamento in copertura invece si configura come una piccola architettura contemporanea costruita a livello del terrazzo prevalentemente vetrata e circondata da una struttura aggettante piana rivestita con elementi prefabbricati in cotto, che ha la duplice funzione di protezione dei fronti trasparenti e di frangisole.
I materiali e i colori che caratterizzano le soluzioni architettoniche descritte fanno diretto riferimento al contesto e all’edificio preesistente. Infatti, laddove l’intervento è conservativo, si ripropongono serramenti in legno, grate in ferro battuto, manto di copertura in coppi ed elementi decorativi in cotto. Anche quando l’architettura dell’annessione si discosta dagli stilemi formali del passato, le scelte materiche seguono gli stessi principi, adeguandosi alla morfologia contemporanea e valorizzando il confronto estetico diretto con colori e tessiture esistenti. Così il rivestimento in elementi in cotto del piano aggettante riprende e rielabora gli stilemi architettonici delle facciate, tipici della tradizione lombarda del periodo.
L’edificio oggetto di intervento risale agli anni ’20 del Novecento e abbina al modello della palazzina borghese stilemi neoromanici e neorinascimentali che gli conferiscono un carattere eclettico particolare.
La finalità dell’intervento era quella di poter sfruttare al meglio la superficie lorda disponibile in altezza andando a realizzare un nuovo piano attico (oltre il recupero del sottotetto).
A livello architettonico il progetto ha voluto mantenere i caratteri e i rapporti compositivi dell’architettura preesistente e pertanto il lavoro principale ha riguardato i nuovi volumi, che non dovevano stravolgere l’ unitarietà e il carattere dell’edificio esistente, e i materiali, che dovevano reinterpretare il tema del cotto decorativo, elemento distintivo delle facciate.
L’ampliamento in copertura invece si configura come una piccola architettura contemporanea costruita a livello del terrazzo prevalentemente vetrata e circondata da una struttura aggettante piana rivestita con elementi prefabbricati in cotto, che ha la duplice funzione di protezione dei fronti trasparenti e di frangisole.
I materiali e i colori che caratterizzano le soluzioni architettoniche descritte fanno diretto riferimento al contesto e all’edificio preesistente. Infatti, laddove l’intervento è conservativo, si ripropongono serramenti in legno, grate in ferro battuto, manto di copertura in coppi ed elementi decorativi in cotto. Anche quando l’architettura dell’annessione si discosta dagli stilemi formali del passato, le scelte materiche seguono gli stessi principi, adeguandosi alla morfologia contemporanea e valorizzando il confronto estetico diretto con colori e tessiture esistenti. Così il rivestimento in elementi in cotto del piano aggettante riprende e rielabora gli stilemi architettonici delle facciate, tipici della tradizione lombarda del periodo.
Progetto menzionato, categoria residenziale concorso La Ceramica e il Progetto 2022
L’edificio oggetto di intervento risale agli anni ’20 del Novecento e abbina al modello della palazzina borghese stilemi neoromanici e neorinascimentali che gli conferiscono un carattere eclettico particolare.
La finalità dell’intervento era quella di poter sfruttare al meglio la superficie lorda disponibile in altezza andando a realizzare un nuovo piano attico (oltre il recupero del sottotetto).
A livello architettonico il progetto ha voluto mantenere i caratteri e i rapporti compositivi dell’architettura preesistente e pertanto il lavoro principale ha riguardato i nuovi volumi, che non dovevano stravolgere l’ unitarietà e il carattere dell’edificio esistente, e i materiali, che dovevano reinterpretare il tema del cotto decorativo, elemento distintivo delle facciate.
L’ampliamento in copertura invece si configura come una piccola architettura contemporanea costruita a livello del terrazzo prevalentemente vetrata e circondata da una struttura aggettante piana rivestita con elementi prefabbricati in cotto, che ha la duplice funzione di protezione dei fronti trasparenti e di frangisole.
I materiali e i colori che caratterizzano le soluzioni architettoniche descritte fanno diretto riferimento al contesto e all’edificio preesistente. Infatti, laddove l’intervento è conservativo, si ripropongono serramenti in legno, grate in ferro battuto, manto di copertura in coppi ed elementi decorativi in cotto. Anche quando l’architettura dell’annessione si discosta dagli stilemi formali del passato, le scelte materiche seguono gli stessi principi, adeguandosi alla morfologia contemporanea e valorizzando il confronto estetico diretto con colori e tessiture esistenti. Così il rivestimento in elementi in cotto del piano aggettante riprende e rielabora gli stilemi architettonici delle facciate, tipici della tradizione lombarda del periodo.
L’edificio oggetto di intervento risale agli anni ’20 del Novecento e abbina al modello della palazzina borghese stilemi neoromanici e neorinascimentali che gli conferiscono un carattere eclettico particolare.
La finalità dell’intervento era quella di poter sfruttare al meglio la superficie lorda disponibile in altezza andando a realizzare un nuovo piano attico (oltre il recupero del sottotetto).
A livello architettonico il progetto ha voluto mantenere i caratteri e i rapporti compositivi dell’architettura preesistente e pertanto il lavoro principale ha riguardato i nuovi volumi, che non dovevano stravolgere l’ unitarietà e il carattere dell’edificio esistente, e i materiali, che dovevano reinterpretare il tema del cotto decorativo, elemento distintivo delle facciate.
L’ampliamento in copertura invece si configura come una piccola architettura contemporanea costruita a livello del terrazzo prevalentemente vetrata e circondata da una struttura aggettante piana rivestita con elementi prefabbricati in cotto, che ha la duplice funzione di protezione dei fronti trasparenti e di frangisole.
I materiali e i colori che caratterizzano le soluzioni architettoniche descritte fanno diretto riferimento al contesto e all’edificio preesistente. Infatti, laddove l’intervento è conservativo, si ripropongono serramenti in legno, grate in ferro battuto, manto di copertura in coppi ed elementi decorativi in cotto. Anche quando l’architettura dell’annessione si discosta dagli stilemi formali del passato, le scelte materiche seguono gli stessi principi, adeguandosi alla morfologia contemporanea e valorizzando il confronto estetico diretto con colori e tessiture esistenti. Così il rivestimento in elementi in cotto del piano aggettante riprende e rielabora gli stilemi architettonici delle facciate, tipici della tradizione lombarda del periodo.
L’edificio oggetto di intervento risale agli anni ’20 del Novecento e abbina al modello della palazzina borghese stilemi neoromanici e neorinascimentali che gli conferiscono un carattere eclettico particolare.
La finalità dell’intervento era quella di poter sfruttare al meglio la superficie lorda disponibile in altezza andando a realizzare un nuovo piano attico (oltre il recupero del sottotetto).
A livello architettonico il progetto ha voluto mantenere i caratteri e i rapporti compositivi dell’architettura preesistente e pertanto il lavoro principale ha riguardato i nuovi volumi, che non dovevano stravolgere l’ unitarietà e il carattere dell’edificio esistente, e i materiali, che dovevano reinterpretare il tema del cotto decorativo, elemento distintivo delle facciate.
L’ampliamento in copertura invece si configura come una piccola architettura contemporanea costruita a livello del terrazzo prevalentemente vetrata e circondata da una struttura aggettante piana rivestita con elementi prefabbricati in cotto, che ha la duplice funzione di protezione dei fronti trasparenti e di frangisole.
I materiali e i colori che caratterizzano le soluzioni architettoniche descritte fanno diretto riferimento al contesto e all’edificio preesistente. Infatti, laddove l’intervento è conservativo, si ripropongono serramenti in legno, grate in ferro battuto, manto di copertura in coppi ed elementi decorativi in cotto. Anche quando l’architettura dell’annessione si discosta dagli stilemi formali del passato, le scelte materiche seguono gli stessi principi, adeguandosi alla morfologia contemporanea e valorizzando il confronto estetico diretto con colori e tessiture esistenti. Così il rivestimento in elementi in cotto del piano aggettante riprende e rielabora gli stilemi architettonici delle facciate, tipici della tradizione lombarda del periodo.
L’edificio oggetto di intervento risale agli anni ’20 del Novecento e abbina al modello della palazzina borghese stilemi neoromanici e neorinascimentali che gli conferiscono un carattere eclettico particolare.
La finalità dell’intervento era quella di poter sfruttare al meglio la superficie lorda disponibile in altezza andando a realizzare un nuovo piano attico (oltre il recupero del sottotetto).
A livello architettonico il progetto ha voluto mantenere i caratteri e i rapporti compositivi dell’architettura preesistente e pertanto il lavoro principale ha riguardato i nuovi volumi, che non dovevano stravolgere l’ unitarietà e il carattere dell’edificio esistente, e i materiali, che dovevano reinterpretare il tema del cotto decorativo, elemento distintivo delle facciate.
L’ampliamento in copertura invece si configura come una piccola architettura contemporanea costruita a livello del terrazzo prevalentemente vetrata e circondata da una struttura aggettante piana rivestita con elementi prefabbricati in cotto, che ha la duplice funzione di protezione dei fronti trasparenti e di frangisole.
I materiali e i colori che caratterizzano le soluzioni architettoniche descritte fanno diretto riferimento al contesto e all’edificio preesistente. Infatti, laddove l’intervento è conservativo, si ripropongono serramenti in legno, grate in ferro battuto, manto di copertura in coppi ed elementi decorativi in cotto. Anche quando l’architettura dell’annessione si discosta dagli stilemi formali del passato, le scelte materiche seguono gli stessi principi, adeguandosi alla morfologia contemporanea e valorizzando il confronto estetico diretto con colori e tessiture esistenti. Così il rivestimento in elementi in cotto del piano aggettante riprende e rielabora gli stilemi architettonici delle facciate, tipici della tradizione lombarda del periodo.
Progetto menzionato, categoria residenziale concorso La Ceramica e il Progetto 2022
Luogo
Milano
Committente
privato
Superficie totale lavori
2.000 mq
Anno di completamento
2021
Luogo
Milano
Committente
privato
Superficie totale lavori
2.000 mq
Anno di completamento
2021
Luogo
Milano
Committente
privato
Superficie totale lavori
2.000 mq
Anno di completamento
2021
Progettazione architettonica deamicisarchitetti, arch. Michela Partesi
Progettazione interiors deamicisarchitetti
Direzione Lavori Generale arch. Carlo Cantù
Progettazione e Direzione Lavori opere strutturali ing. Riccardo Schironi
General Contractor Elba 21 srl
Crediti fotografici Alberto Strada